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Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
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Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
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Ricerca di Schiopodo Sparacoda


    «’giorno!» disse Hagrid, con un gran sorriso rivolto a Harry, Ron e Hermione. «Aspetto i Serpeverde, non vorranno perdersi questa roba: Schiopodi Sparacoda!»
Malocchio Moody (Cap. 13 Harry Potter 4)

    ’Bleah’ era una descrizione perfetta per gli Schiopodi, secondo Harry. Avevano l’aspetto di aragoste deformi senza corazza, orrendamente pallide e viscide, con le zampe che sbucavano da punti molto strani, e senza testa, almeno non visibile. In ogni cassa ce n’erano un centinaio, ciascuno lungo una ventina di centimetri, e brulicavano l’uno addosso all’altro, urtando ciechi contro i lati dei contenitori. Emanavano un foltissimo odore di pesce marcio. Ogni tanto dalla coda di uno Schiopodo volavano via delle scintille, e con un piccolo fuut questo schizzava in avanti di parecchi centimetri.
Malocchio Moody (Cap. 13 Harry Potter 4)

    Solo il profondo affetto che provavano per Hagrid poté indurre Harry, Ron e Hermione ad afferrare viscide manciate di fegato di rana e calarle nelle casse per tentare gli Schiopodi. Harry non riuscì a reprimere il sospetto che tutta la faccenda fosse completamente inutile, perché pareva proprio che gli Schiopodi non fossero provvisti di bocca.
Malocchio Moody (Cap. 13 Harry Potter 4)

    «Be’, almeno gli Schiopodi sono piccoli» disse Ron mentre tornavano al castello per il pranzo un’ora più tardi.
Malocchio Moody (Cap. 13 Harry Potter 4)

    «Ci puoi giurare» fece Ron cupo, «lunedì ci toccano di nuovo gli Schiopodi. Okay, martedì io… ehm…»
Le Maledizioni Senza Perdono (Cap. 14 Harry Potter 4)


    Anche Hagrid aggiungeva carico a carico. Gli Schiopodi Sparacoda crescevano a ritmo notevole, considerato che nessuno aveva ancora scoperto che cosa mangiavano. Hagrid era estasiato e, come parte della loro “ricerca”, suggerì che gli studenti andassero da lui a sere alterne per osservare gli Schiopodi e prendere appunti sul loro straordinario comportamento.
Beauxbatons e Durmstrang (Cap. 15 Harry Potter 4)

    «Gli Schiopodi» mormorò Ron a Harry, con un ghigno,
Beauxbatons e Durmstrang (Cap. 15 Harry Potter 4)

    «Be’, se sono più grandi di questi, anche Hagrid non riuscirà a controllarli» disse Harry. «Sempre che non sia stato aggredito dai suoi Schiopodi. Chissà che cosa sta succedendo».
Beauxbatons e Durmstrang (Cap. 15 Harry Potter 4)

    «Gli Schiopodi stanno bene, Hagrid?» gridò Harry.
Il Calice di Fuoco (Cap. 16 Harry Potter 4)

    «Ok» disse Ron, «basta che non ci chieda di offrire qualche dito agli Schiopodi».
Il Calice di Fuoco (Cap. 16 Harry Potter 4)

    Hagrid indossava il suo migliore (e davvero orrendo) vestito marrone peloso, più una cravatta a quadri gialli e arancio. Ma non era questo il peggio; evidentemente aveva cercato di domare le sue chiome, usando dosi abbondanti di quella che sembrava morchia. Ora i capelli erano appiattiti in due ciuffi: forse aveva cercato di farsi la coda come Bill, ma aveva scoperto di averne troppi. Il look non gli donava affatto. Per un momento, Hermione strabuzzò gli occhi, poi, decisa a non commentare, disse: «Ehm… dove sono gli Schiopodi?»
Il Calice di Fuoco (Cap. 16 Harry Potter 4)

    Tiger e Goyle scoppiarono docilmente a ridere, ma Malfoy non poté andare avanti perché Hagrid spuntò da dietro la capanna, portando una torre pericolante di cassette, ciascuna delle quali conteneva uno Schiopodo molto grosso. Con orrore della classe, Hagrid spiegò che la ragione per cui gli Schiopodi si ammazzavano a vicenda era un eccesso di energia repressa, e che la soluzione era che ciascuno di loro mettesse un guinzaglio a uno Schiopodo e lo portasse a fare una passeggiatina. La sola cosa buona del progetto fu che distrasse completamente Malfoy da Harry.
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)

    Attese finché tutti gli altri furono partiti con i loro Schiopodi, poi si rivolse a Harry e disse, molto serio: «Allora… sei in gara, Harry. Nel Torneo. Campione della scuola».
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)

    Guardarono tutti e due verso il prato; la classe era sparpagliata, e in grande difficoltà. Gli Schiopodi erano lunghi più di un metro, ed estremamente robusti. Non erano più nudi e privi di colore, ma coperti da una sorta di spessa, lucente corazza grigiastra. Sembravano un incrocio tra scorpioni giganti e granchi oblunghi — ma sempre senza testa o occhi riconoscibili. Erano diventati spaventosamente forti, e molto difficili da controllare.
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)

    «Si divertono, eh?» esclamò Hagrid allegramente. Harry dedusse che stava parlando degli Schiopodi, perché i suoi compagni certo non si divertivano: ogni tanto, con un bang preoccupante, una delle code degli Schiopodi esplodeva, sparando la bestia parecchi metri più avanti, e trascinando sulla pancia il malcapitato accompagnatore.
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)


    «Chissà perché» borbottò Harry cupo, mentre Cedric Diggory lo superava, circondato da un bel gruppo di ragazze miagolanti, che guardarono tutte Harry come se fosse uno Schiopodo particolarmente grosso. «Comunque… non c’è problema, eh? Oggi pomeriggio doppie Pozioni, non vedo l’ora…»
la Pesa delle Bacchette (Cap. 18 Harry Potter 4)

    «Di che si tratta?» chiese Harry cauto, chiedendosi se gli Schiopodi avessero deposto le uova, o Hagrid fosse riuscito a comprare un altro cane gigante a tre teste da uno straniero in un pub.
L'ungaro Spinato (Cap. 19 Harry Potter 4)

    L’inizio di dicembre portò a Hogwarts vento e nevischio. Per quanto d’inverno il castello fosse sempre pieno di spifferi, Harry si rallegrava dei suoi fuochi e dei muri spessi tutte le volte che passava davanti alla nave di Durmstrang. che beccheggiava sul lago al vento forte, le vele nere gonfie contro il cielo oscuro. Probabilmente, rifletteva, anche la carrozza di Beauxbatons era piuttosto gelida. Hagrid si assicurava che i cavalli di Madame Maxime fossero sempre ben riforniti della loro bevanda preferita, whisky di malto; i vapori che si levavano dall’abbeveratoio nell’angolo del loro recinto bastavano a far girare la testa a tutta quanta la classe di Cura delle Creature Magiche. Cosa inutile se non dannosa, dal momento che si stavano ancora occupando degli orrendi Schiopodi e avevano bisogno di essere del tutto lucidi.
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)

    Erano rimasti solo dieci Schiopodi: a quanto pareva, tra quelli non si era manifestata la tendenza ad ammazzarsi a vicenda. Al momento raggiungevano una lunghezza di due metri: la spessa corazza grigia, le potenti zampe brulicanti, i pungiglioni e i succhiatoi contribuivano a rendere gli Schiopodi le creature più repellenti che Harry avesse mai visto. La classe guardò scoraggiata le enonni casse che Hagrid aveva portato fuori, tutte foderate di cuscini e soffici coperte.
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)

    Ma gli Schiopodi, si dedusse, non andavano in letargo, e non apprezzarono il fatto di venire costretti prima a entrare, poi a essere rinchiusi in casse imbottite di cuscini. Ben presto Hagrid si trovò a strillare: «Niente paura, insomma, niente paura!» mentre gli Schiopodi zampettavano furiosi nell’orto delle zucche, costellato dai resti bruciacchiati delle casse. Gran parte dei ragazzi — Malfoy, Tiger e Goyle per primi — si erano rifugiati nella capanna di Hagrid passando per la porta sul retro e vi si erano barricati; Harry, Ron e Hermione, invece, furono tra quelli che rimasero all’aperto a cercare di aiutare Hagrid. Insieme riuscirono a bloccare e legare nove Schiopodi, anche se a costo di numerosi tagli e scottature; alla fine ne rimase solo uno.
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)

    «Adesso non spaventatelo!» gridò Hagrid, mentre Ron e Harry usavano le bacchette per sparare getti di scintille ardenti contro lo Schiopodo, che avanzava minaccioso verso di loro, il pungiglione inarcato, vibrante, sopra la schiena. «Provate un po’ a farci scivolare la corda attorno al pungiglione, così non fa del male agli altri!»
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)

    «Sicuro, non sia mai!» urlò Ron arrabbiato mentre lui e Harry arretravano contro il muro della capanna di Hagrid, continuando a tenere a distanza lo Schiopodo con le scintille.
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)

    Hagrid si tuffò sullo Schiopodo che minacciava Harry e Ron e lo schiacciò a terra; dalla coda partì un getto di fuoco, che carbonizzò le piante di zucca lì intorno.
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)

    «Lei chi è?» chiese Hagrid a Rita Skeeter, stringendo in un cappio il pungiglione dello Schiopodo.
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)

    «Silente non aveva detto che lei non aveva più il permesso di girare dentro la scuola?» disse Hagrid, e si oscurò in viso mentre scendeva dalla groppa dello Schiopodo ora leggermente ammaccata e cominciava a spingerlo verso i suoi compagni.
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)


    «Schiopodi Sparacoda» brontolò Hagrid.
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)

    Harry osservò un rossore preoccupante salire di sotto la barba incolta di Hagrid, e il suo cuore ebbe un tuffo. Dove li aveva presi, Hagrid, gli Schiopodi?
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)

    «Schiopodi Sparacoda» la corresse Hagrid, entusiasta. «Ehm… sì, perché no?»
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)

    «Purché non li abbia importati illegalmente, quegli Schiopodi» disse Hermione sconfortata. Si scambiarono uno sguardo: era esattamente il genere di cosa che Hagrid avrebbe potuto fare.
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)

    «Hagrid si è ficcato in un mucchio di guai prima d’ora, e Silente non lo ha mai licenziato» rispose Ron in tono consolatorio. «Il peggio che può capitare è che Hagrid si debba liberare degli Schiopodi. Ooops… ho detto il peggio? Volevo dire il meglio».
Il Fronte di Liberazione degli Elfi Domestici (Cap. 21 Harry Potter 4)

    «Non sembrava che ci interessassero tanto le Creature Magiche, a dirti la verità» disse Hagrid, quando Harry, Ron e Hermione gli chiesero com’era andata l’intervista con Rita Skeeter durante l’ultima lezione di Cura delle Creature Magiche del trimestre. Con loro gran sollievo, Hagrid aveva rinunciato a ogni contatto diretto con gli Schiopodi, e quel giorno erano al riparo dietro la sua capanna, seduti a un tavolo a cavalietti a preparare una nuova selezione di cibi coi quali tentare gli Schiopodi.
La Prova Inaspettata (Cap. 22 Harry Potter 4)

    La neve era ancora alta nel parco, e nella classe di Erbologia le finestre della serra erano coperte di una condensa così fitta che non si riusciva a vedere fuori. Nessuno aveva una gran voglia di andare a Cura delle Creature Magiche visto il tempo, anche se, come osservò Ron, gli Schiopodi probabilmente li avrebbero aiutati a scaldarsi, o rincorrendoli o sparando scintille con tanta forza da appiccare il fuoco alla capanna di Hagrid.
Lo Scoop di Rita Skeeter (Cap. 24 Harry Potter 4)

    Nell’istante in cui la professoressa Caporal fu fuori tiro, Harry si rivolse a Ron. «Che cosa credi che abbia? Non pensi che uno Schiopodo…?»
Lo Scoop di Rita Skeeter (Cap. 24 Harry Potter 4)

    Hagrid non intende comunque porre fine alla sua campagna intimidatoria. Nel corso della sua conversazione con un inviato della Gazzetta del Profeta il mese scorso, ha ammesso di allevare creature che ha battezzato «Schiopodi Sparacoda»: si tratta di un incrocio altamente pericoloso tra una Manticora e un Fiammagranchio. La creazione di nuove razze di creature magiche è, come tutti sanno, un’attività generalmente tenuta sotto stretto controllo dall’Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche. Hagrid, a quanto pare, si considera al di sopra di queste futili restrizioni.
Lo Scoop di Rita Skeeter (Cap. 24 Harry Potter 4)

    Harry, Ron e Hermione si guardarono nervosamente; Harry avrebbe preferito portare a passeggio cinquanta Schiopodi Sparacoda piuttosto che ammettere davanti a Hagrid di averlo sentito parlare con Madame Maxime, ma Hagrid continuò a parlare, senza accorgersi dell’effetto delle sue parole.
Lo Scoop di Rita Skeeter (Cap. 24 Harry Potter 4)


    Harry non sapeva se Hagrid volesse farsi perdonare per gli Schiopodi Sparacoda, o se fosse perché ne erano rimasti solo due, o perché stava cercando di dimostrare di essere all’altezza della professoressa Caporal, ma comunque da quando era tornato al lavoro aveva continuato le lezioni sugli unicorni. Saltò fuori che Hagrid sugli unicorni la sapeva lunga quanto sui mostri, anche se era chiaro che trovava deludente la loro mancanza di zanne velenose.
La Seconda Prova (Cap. 26 Harry Potter 4)

    Hagrid, che nella lezione precedente aveva annunciato di aver finito con gli unicorni, li aspettava davanti alla sua capanna con una nuova dotazione di casse aperte ai suoi piedi. Il cuore di Harry ebbe un tuffo — e se era un’altra covata di Schiopodi? — ma quando fu abbastanza vicino da guardarci dentro, si trovò davanti a tante soffici creature nere dai lunghi musi. Le zampe davanti erano curiosamente piatte, come badili, e gli esserini sbattevano le palpebre davanti alla classe, rispondendo con educata perplessità a tutta quell’attenzione.
La Follia del Signor Crouch (Cap. 28 Harry Potter 4)

    «Gli Schiopodi Sparacoda di Hagrid!» sibilò. «Sono enormi… sono riuscito a fuggire per un pelo!»
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    Scosse la testa e sparì, imboccando un altro sentiero. Ben deciso a mettere una bella distanza tra sé e gli Schiopodi, Harry riprese a correre. Poi, voltò un angolo e vide…
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    Non incontrò nulla per dieci minuti, tranne vicoli ciechi. Due volte prese la stessa direzione sbagliata. Alla fine trovò un nuovo percorso e lo imboccò di corsa. La luce della bacchetta sobbalzava, agitando e deformando la sua ombra sulle pareti di siepe. Poi girò un altro angolo e si trovò davanti a uno Schiopodo Sparacoda.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    L’incantesimo colpì la corazza dello Schiopodo, e rimbalzò indietro; Harry si chinò appena in tempo, ma sentì odore di capelli bruciati: gli aveva strinato la testa. Lo Schiopodo emise un lampo di fuoco dalla coda, e gli si scagliò addosso.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    «Impedimenta!» strillò Harry. L’incantesimo colpì di nuovo la corazza dello Schiopodo e rimbalzò indietro; Harry arretrò barcollando di qualche passo e inciampò. «IMPEDIMENTA!»
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    A pochi centimetri da lui, lo Schiopodo si fermò di colpo: Harry l’aveva colpito al ventre molle e indifeso. Ansante, si allontanò da lui e corse nella direzione opposta: l’Incantesimo di Ostacolo non era permanente, lo Schiopodo avrebbe riguadagnato l’uso delle zampe da un momento all’altro.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    «No» disse Harry. «Credo che dovremmo sparare delle scintille rosse. Qualcuno verrà a prenderlo… altrimenti è probabile che finisca in pasto a uno Schiopodo».
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    La creatura si limitò a sorridere il suo sorriso misterioso. Harry lo considerò un sì. Si mise a riflettere. C’erano moltissimi animali che non avrebbe baciato volentieri; il primo che gli venne in mente fu uno Schiopodo Sparacoda, ma qualcosa gli disse che non era quella la risposta. Doveva cercare di risolvere l’enigma un pezzo alla volta…
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    Funzionò. L’Incantesimo di Disarmo costrinse il ragno a lasciarlo andare, ma con questo Harry cadde da un’altezza di quasi quattro metri sulla gamba già ferita, che si piegò sotto il suo peso. Senza fermarsi a riflettere, mirò dritto all’addome del ragno, come aveva fatto con lo Schiopodo, e urlò «Stupeficium!» contemporaneamente a Cedric.
La Terza Prova (Cap. 31 Harry Potter 4)

    «Può darsi» rispose evasivo. «Ora… volete venire con me a trovare l’ultimo Schiopodo? Stavo scherzando… stavo scherzando!» ripeté in fretta, guardando le loro facce.
L'Inizio (Cap. 37 Harry Potter 4)

    «Oooooh» fecero Calì e Lavanda, irritando profondamente Harry. Sembrava che Hagrid non avesse mai mostrato loro creature impressionanti; bisognava ammetterlo, i Vermicoli erano stati un po’ noiosi, ma le salamandre e gli Ippogrifi si erano rivelati decisamente interessanti e gli Schiopodi Sparacoda forse anche troppo.
Punizione con Dolores (Cap. 13 Harry Potter 5)

    «Quella specie di gargoyle ripugnante, ignobile e bugiarda!» esplose Hermione mezz’ora più tardi, mentre tornavano al castello lungo i solchi tracciati prima nella neve. «Visto che cosa vuole fare? Odia gli ibridi, e cerca di far passare Hagrid per una specie di troll ritardato solo perché sua madre era una gigantessa… oh, non è giusto, non è stata affatto una brutta lezione… voglio dire, capirei se fossero stati Schiopodi Sparacoda, ma i Thestral vanno bene… in effetti, per gli standard di Hagrid sono dolcissimi!»
L'occhio del serpente (Cap. 21 Harry Potter 5)

    Solo verso le quattro del mattino la sala comune si svuotò. Harry era perfettamente sveglio, tormentato dall’immagine di Hagrid che fuggiva nell’oscurità, e così furioso con la Umbridge da non riuscire a pensare a una punizione adeguata, anche se l’idea di Ron di farle nutrire una cassa di Schiopodi Sparacoda aveva i suoi pregi. Si addormentò meditando tremende vendette, e si svegliò tre ore dopo, sfinito.
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    «Parla per te, io non mi sono dimenticato gli Schiopodi» replicò Ron, cupo. «Vi assicuro che ce la siamo cavata per un pelo. Non avete sentito come parla di quel suo orrido fratello? Se fossimo rimasti saremmo lì a insegnare a Grop come allacciarsi le scarpe».
Una mano da Hermione (Cap. 11 Harry Potter 6)

    Il giorno dopo si svegliò un po’ intontito e confuso da una serie di sogni nei quali Ron l’aveva inseguito con una mazza da Battitore; ma verso mezzogiorno avrebbe scambiato volentieri il Ron del sogno con quello vero, che non solo trattava con freddezza Ginny e Dean, ma ostentava verso Hermione, ferita e stupefatta, una glaciale, sprezzante indifferenza. Inoltre, nell’arco di una notte sembrava diventato suscettibile e pronto a scattare come uno Schiopodo Sparacoda. Harry passò la giornata tentando senza successo di mantenere la pace tra Ron e Hermione; infine lei andò a dormire indignatissima e Ron si avviò rigido verso il dormitorio dei maschi, dopo aver imprecato contro parecchi atterriti ragazzini del primo anno che avevano commesso l’errore di guardarlo.
Felix Felicis (Cap. 14 Harry Potter 6)

    con i capelli d'argento e vecchio. La sola idea di un Silente ragazzino era bizzarra, come cercare di immaginare una Hermione stupida o uno Schiopodo Sparacoda affettuoso.
In memoriam (Cap. 2 Harry Potter 7)